domenica 19 febbraio 2012

Spaccato di Natura

 Spaccato di natura-Paludarium-vivario

Avete mai ricevuto una piccola teca di pochissimi litri? E vi siete chiesti cosa metterci? Metterci dentro un animale sarebbe una scelta sbagliata per la sua capacità,ma sarebbe una buona idea costruire dentro questa piccola teca un pezzettino di foresta o una piccola oasi dove far crescere una micro vita. Per cominciare dovremmo fornirci della teca che potrà essere quadrata, rettangolare o una semplice palla per pesci rossi. Dopo di che si deve fare il progetto: 


la figura numero 1 rappresenta un paludarium che consiste in una ricostruzione di una piccola palude, e per questo la teca dovrà essere larga e alta, di solito questa viene costruita in altezza con l’aggiunta di piante che sopportano l’umidità come felci, capelvenere, sfagno …etc. La figura numero 2 invece è uno spaccato di deserto,più facile da costruire rispetto al primo. La figura numero 3 invece è lo spaccato di natura o vivario.

-1. Il paludarium:

Costruire un paludarium non è facile, bisogna avere molta pazienza, e aspettare che la sua vegetazione cominci a  crescere. La teca non deve essere bucata e deve avere un coperchio, cosi da non perdere la data  temperatura. Ci serviranno i seguenti strumenti: rete in ferro con quadri interni non troppo larghi, tenaglia, fil di ferro, piante e muschi in abbondanza(le piante possono essere felci sia nostrane che tropicali o edera etc…). La rete fara da sceletro nella quale fissrete le piante.
Il  mio ultimo paludarium è stato uno dei più belli che io abbia mai costruito  e fatto maturare,  consiglio vivamente di provare e riprovare con la costruzione finchè non trovate quello che desiderate. Quando iniziate per la prima volta usate teche di plastica evetando di rovinare il vetro di un teca più costosa. I paludarium di solito hanno una pozza con acqua stagnante per ricreare l’ effetto palude alla quale si puo aggiungere un filtro. Se la pozza sarà abbastanza grande potremmo mettere pesci o anfibi che si adattino all’ ambiente come ad esempio le gambusie o rane in commercio(adeguandoci alle attenzioni che meritano).

-2.Spaccato di deserto:

Lo spaccato di deserto è uno dei più facili, questo sara composto da uno strato di terra poi uno strato di plastica da cucina, un altro strato di terra e sopra un soffice strato di sabbia. Le piante devono essere grasse o cespugli ad aghi e cactus. Non bisogna esagerare con l’acqua e lasciare il coperchio aperto e la teca deve essere posto su una zona molto illuminata.

-3.Spaccato di natura:

Questo è davvero facile, la teca puo essere di tutti tipi e grandezze. Per rendere il tutto più estetico dovete far scendere la terra come a formare una piccola collina dove piantare le vostre felci e porre il muschio.

Questo è solo un riassunto molto breve se avete bisogno di aiuto contattatemi.


Scolopendra cingulata

SCOLOPENDRA CINGULATA


Questo centopiedi  è diffuso in tutta Italia, la sua voracità e la sua velocità sono temute tra le cavallette, grilli e qualunque altro artropode si trovi sulla sua strada. Questo animaletto è letale per le sue prede e pericoloso per l’ uomo, a causa del morso che equivale ad una puntura d’ape. È un animale notturno, quindi difficilmente  potremo osservarne la caccia.

-Trovarlo in natura:

Esso, di notte, sinuoso quasi come un serpente, gira tra rocce e tronchi in cerca di cibo mentre al dì si nasconde sotto grosse rocce, tronchi marci o persino dentro casa. Quindi catturarlo non sarà cosi difficile. Ricordo che in inverno preferisce posti all’ asciutto, non ama la troppo umidità come altri suoi simili.


ALLEVAMENTO

L’ allevamento non è difficile, ma consiglio di fare attenzione ad ogni minimo dettaglio nella sua teca, è molto famosa per le sue fughe (molte delle mie scolopendre sono scappate e mai più ritrovate). La teca, riassumendo, dovrà essere molto alta e larga, con alla base 2 strati: uno di 15 centimetri formato da humus e l'altro, disseminato di nascondigli (rocce o legni), composto da 1 cm di foglie. L’alimentazione deve essere varia e deve comprendere grilli, cavallette e/o blatte. La riproduzione è molto difficile in cattività, se il maschio non trova la giusta compagna potrebbe ucciderla o uccidersi a vicenda quindi consiglio vivamente di non tentare l’accoppiamento, ma ricordo che se le scolopendre sono femmine possono convivere pacificamente.

Pieris Napi

PIERIS NAPI




Pieris napi.jpg

Questo lepidottero è famoso  in tutta Europa e poco allevato, a causa del suo allevamento un po’ complesso. In questa scheda riassumerò le basi per iniziare.

-Trovarlo in natura:

Questa farfalla vive nelle aree erbose e coltivate, infatti la sua larva/bruco si trova nelle foglie di cavolfiore o broccoli. Per iniziare consiglio  di cercare le uova, reperibili tra le foglie di cavoli, di colore gialle e lunghe circa un millimetro a gruppi da 10 a 100 uova.

IL BRUCO

Trovate le uova, dopo circa una settimana e mezza, si schiuderanno. Da queste nasceranno bruchetti lunghi 2-3 millimetri che col passare del tempo cresceranno superando i 4 cm di lunghezza.
 

Nella foto si nota la differenza dalle uova alla fase adulta. I bruchi vanno nutriti con foglie di cavolo e broccolo trattate con una cura giornaliera: bisogna spruzzare dell’acqua nelle foglie, soprattutto d’estate.
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LA FASE ADULTA

Dopo diverse settimane il bruco farà la sua crisalide che passate circa 2 settimane si schiuderà facendo nascere la farfalla bianca, caratterizzata da punti neri alle estremità delle ali.
Si può decidere se lasciare vivere la nostra farfalla libera o metterla in un farfallario composto da rete leggera molto grande o tenerla in una serra facendo attenzione quando si entra ed esce, posizionando delle piante di cavolo o broccolo cosi da permettere la deposizione delle uova. Bisogna inoltre mettere a disposizione fiori che possono essere garofani di spagna o gelsomino (bisogna variare il cibo).
Consiglio comunque di lasciare andare le farfalle libere dal momento che questa specie  pian piano si sta estinguendo a causa di medicinali e inquinamento.

- Curiosità

Le farfalle adulte sono sempre gravide poiché uscite dalla crisalide le femmine sono sempre circondata da una grossa moltitudine di esemplari maschili.

Mantis Religiosa

MANTIS RELIGIOSA


Chiamata anche mantide religiosa, è l’insetto più famoso e conosciuto in Italia per le sue caratteristiche che ricordano un atto di preghiera, per la verità questo insetto è molto pericoloso i suoi arti raptatorii sono delle armi micidiali per gli altri insetti, veloci, rapide, furtive… non ci sono abbastanza aggettivi per descrivere l’intelligenza e la prontezza di riflessi che sta dietro ogni sua azione. Cattura le sue prede, le mangia intere tralasciando le ali.

Trovarlo in natura

Basta cercare in primavera ed in estate presso prati e campi incolti, attaccate a rami o steli di grano ad aspettare le prede. In autunno si posso trovare i giovani, piccolissimi, quasi invisibili e per questo difficilissimi da trovare.

L’allevamento

Cominciando dalla teca, non deve essere molto grande, almeno il triplo dell’insetto e  non deve avere per forza un fondo terroso. basta un foglio di carta assorbente per evitare l accumulo di escrementi, per non portare a un grossa e gravosa colonia batterica dovrete però rimuovere la carta quando sporca. L’ alimentazione deve essere molto varia e dovete somministrare un esemplare di mosca/grillo/cavalletta/larva della farina una volta ogni 2 giorni.

Consigli tecnici

Bisogna fare attenzione quando si pulisce la teca a non toccarla molto, si stressa facilmente.

Eudicella Aethiopica

EUDICELLA AETHIOPICA 




Questo coleottero, di origine africana, è uno dei più semplici da allevare. La facilità risiede tanto nell’ alimentazione quanto nella creazione della teca. Sia allo stadio adulte che da larve ho riscontrato che riescono ad adattarsi a quasi qualunque situazione ambientale.

LA LARVA

La larva come le altre eudicelle va tenuta in una teca con un pabulum da un 75% di foglie secche e 25% di terriccio universale (che si può trovare in qualsiasi supermercato o vivaio ), logicamente stando attenti se il terriccio sia trattato con medicinali o meno.

-Pabulum:

io ho usato 2 tipi di pabulum: il primo composto della mescolanza tra foglie di quercia e tronchi marci (il più usato),il secondo invece, che ho prima testato con larve di maggiolino, è composta da foglie di pero/melo/gelso e con tronchi marci di gelso. Quest’ultimo pabulum credo che sia uno dei migliori, gli individui sono cresciuti ugualmente a quelli fatti crescere nel primo pabulum con una notevole differenza, quando facevo e faccio i cambi di pabulum le larve sono molto più reattive.

L’ EUDICELLA ADULTA

Dopo più o meno 6 mesi le larve formeranno il bozzolo che conterrà la pupa. la fase “pupale” dura circa 3 mesi dove avverrà la trasformazione in fase adulta (in tutto ben 9 mesi). La larva appena uscita dal bozzolo va subito messa nel suo terrario che deve essere un minimo di 60 litri per permettere il volo, io consiglio vivamente di usare le vasche “samla ikea”, molto capienti, e riescono a mantenere una buona umidità. Il terrario deve avere un minimo di 15cm liberi da elementi decorativi del pabulum dove la femmina potrà deporre le uova, queste a sua volta verranno lasciate li (la scelta è del proprietario)o spostate, facendo molta attenzione a non toccarle. il terrario dovrà avere anche rami sia marci che robusti dove i coleotteri si possano arrampicare . le piante non sono necessarie ma si posso aggiungere dei rami di edera o piante finte sempre non troppo folte. Dopo l’ accoppiamento, passate circa 2 settimane, la femmina deporrà le uova che non vanno toccate fino alla schiusa.

-In caso di rottura:

Se il bozzolo della pupa si rompe, non bisogna farsi prendere dal panico ma ricoprirla di foglia marce dove si è rotta senza toccare la pupa.

Acrida ungarica mediterranea

ACRIDA UNGARICA MEDITERRANEA


L’acrida è una cavalletta poco conosciuta, ma caratterizzata dalla forma simile a quella di un fasmide. Questa razza di insetti riesce a mimetizzarsi come il famoso insetto stecco. Vive presso prati o campi non coltivati.

-Dove trovarla:

Sin da maggio si possono trovare le prime nate, caratterizzate da un colore verde accesso. Catturarle non è facile a causa dei loro (veloci spostamenti/agilità/della loro capacità di salto?), consiglio sempre di prendere 5-6 esemplari per avere un numero sufficiente per dar inizio ad un allevamento adeguato, facendo in modo però di non diminuire il numero degli esemplari in quella data zona.

L’ALLEVAMENTO

Come detto precedentemente, il numero ottimale per avviare un allevamento di questa specie è di 6 esemplari. Questa specie  necessita di molto spazio per potere saltare/volare adeguatamente, nonché di molti rami alti così da permettere loro non solo di avere il giusto spazio per fare la muta,ma anche di posizionare un grosso strato di terra per permettere loro la deposizione delle uova in autunno. La terra non deve essere molto  curata ma deve essere morbida.


L'ALIMENTAZIONE

Amano cibarsi di gramignone -sia la specie selvatica che quella da prato- si consiglia di procurarsi  un grosso vasetto pieno di erbacee facilmente individuabili  dove avete raccolto gli individui. Per riconoscere la sessualità della nostra cavalletta bisogna aspettare fino all’ultima muta, poiché i maschi avranno le ali mentre le femmine saranno senza ali e  molto più grandi sui 12cm.

CONSIGLI TECNICI

La teca deve essere esposta al sole con una temperatura minima di 25 gradi, ricordo che gli escrementi di questo animale portano molti batteri quindi consiglio di aggiungere colemboli e onischi o fornirsi di guanti o carta e pulire il tutto. Non toccate mai questi artropodi perché riescono a staccare uno o più arti pur di scappare, se per caso uno dei vostri animaletti avrà un arto, non bisogna farsi prendere da panico poiché gli ricrescerà attraverso la muta.

I Cicli Vitali

I cicli vitali

Tutti gli insetti nascono da un uovo,ma si sviluppano tra loro in modalità diverse. da una serie di mute (cavalletta-mantide religiosa) a una completa trasformazione fisica (come nel caso dei coleotteri). La durata di ogni stadio varia da specie a specie. Raggiunta la maturità cercano una compagna/compagno con cui accoppiarsi, attraverso corteggiamenti che variano anch’essi a seconda dell’insetto preso in esame come ad esempio i lepidotteri, dove il maschio corteggia la femmina attraverso una danza.  La fecondazione è quasi sempre interna, le uova  vengono deposte in prossimità di fonti alimentari come i coleotteri che depositano le loro uova nel legno marcio, principale fonte alimentare della larva, o come le specie parassite che possono anche deporle sul corpo di un animale ospite o al suo interno.
Negli insetti privi di ali, i giovani e gli adulti hanno un aspetto molto simile ad ogni muta la ninfa abbandona l’esoscheletro e cresce in dimensioni. In altri artropodi il passaggio da ninfa ad adulta è graduale, per esempio le cavallette, che da giovani sono senza ali e senza organi riproduttivi. In altri insetti la maturazione può essere una vera e propria trasformazione, ad esempio le larve del coleottero, subiscono più mute e nell’ultima , la larva si impupa e i tessuti larvali si trasformano nelle strutture tipiche dell’adulto.

Le popolazioni

Sono molte le ragioni che hanno permesso la sopravvivenza degli insetti nelle varie regioni di tutto il mondo. Una di queste è l adattamento a microhabitat inaccessibili ad altri animali, o la rapidità di riproduzione in caso di condizioni favorevoli, reagendo con tempestività all’incredibile incremento del cibo disponibile. Le cause delle abbondanze di specie è data proprio da questa velocità di riproduzione, infatti solo gli insetti costituiscono la metà delle specie animali oggi esistenti, basti pensare che soli gli emitteri contano 82.000 specie. Gli insetti sono riusciti a diffondersi tanto  negli ambienti terrestri quanto in quelli acquatici, adattandosi ad acqua dolce e persino marina.

Con questo voglio sottolineare l’ importanza degli insetti nel nostro ecosistema. Dalla più piccola larva al più grosso calabrone  fanno sì che il nostro come il loro habitat coesista e non scompaia col nostro inquinamento! Quindi, quando incontrate un piccolo millepiedi per strada o un microscopico grillo, pensateci due volte prima di ucciderlo.